settembre 2010

Ed eccomi qui, sono da poco ritornata dall'"HISANI" ....con già nel cuore tanta nostalgia.
Credetemi, non è così facile e scontato, dopo avere trascorso due settimane insieme a questi
splendidi bambini, ritornare a ragionare e pensare come qui si deve fare... Uno degli scopi di
questo mio viaggio era di visitare i due college, uno maschile e uno femminile, dove i nostri
quindici studenti stanno frequentando il primo e il secondo anno della Scuola Secondaria Superiore
in Dar Es Salaam. Insieme a Mr. Fred, direttore dell' "HISANI" , siamo stati ricevuti dal preside
del college femminile, Ghomme Girls Secondary School, e, dopo una breve presentazione e illustrazione
dei relativi operati, abbiamo finalmente incontrato le quattro studentesse, Christina Respiquis,
Anitha Christopher, Rocta Maclaud, Tuzo Japhet.... bellissime, sorridenti e tanto determinate da
rendermi più che orgogliosa di loro...; hanno già le idee chiare sul loro futuro..saranno avvocatessa,
ingegnere, insegnante...e io sono certa che ce la faranno e quel giorno ..io sarò lì con loro. Abbiamo
poi incontrato presso il college "Ujenzi Secondary School" gli altri dieci studenti, i ragazzi; e
anche qui, vedere un gruppo così numeroso, di ragazzi orfani, provenienti da un orfanotrofio, africano,
lì, nelle loro semplici ma altrettanto belle magliette gialle e pantaloni beige ... solo questo è
sufficiente a dare un senso... I ragazzi sono: Castrol Maclaud, Frank Babara, Edigar Emanuel,Joyven
Japhet (in seconda superiore) e Erickson Josephat, Joachim Godfrey, Erick Jonathani, Rashid Aruna,
Steven Steady, Audax Charles, Jastin Kisweko. I ragazzi hanno colto l'occasione della nostra visita
per presentare le loro problematiche, avanzare qualche richiesta..., tutto esposto in un modo tanto
gradevole, educato, elegante ...da farmi pensare che fossero figli di qualche nobile inglese ..e
non altro...
E io, in tutto questo, vedo Filippo, sento Filippo ... lui è in mezzo a loro
Due giorni dopo eravamo all'HISANI ... e qui..è un'altra storia ... Attraversiamo
ogni giorno il villaggio di Buswelo....un' unica strada.. sabbia ..sabbia...e ancora sabbia ..
e tanti bambini lungo il percorso ci offrono il loro "karibu" ...benvenuto...e i loro immancabili
sorrisi. La struttura dell'Orfanotrofio è notevolmente migliorata; oltre al nuovo dormitorio, c'è
la cucina con refettorio praticamente ultimata, l'aula - scuola dove i volontari svolgono le lezioni
è stata piastrellata e arredata, il reparto docce è stato completamente piastrellato, in questi
giorni si sta completando il primo, importantissimo pozzo.... I bambini e le bambine sono in
questo momento 110 (oltre ai quindici dei college), ci sono anche dei bimbi molto, molto
piccoli...; in particolare mi hanno colpito molto due fratelli, un bimbo di soli 2 anni e
la sorellina di circa 6 anni, dico circa perchè questi bambini sono stati trovati in strada...
Sono appena arrivati e , al momento, si conosce molto poco di loro. Geofrey, il bimbo, ha
impiegato qualche giorno per ..sorriderci...ma quando siamo partiti ha agitato le sue piccole
mani..ha sorriso..si sta ambientando... in questa piccola ma anche grande comunità, dove
l'intento di Mr. Fred e di Miss Grace, è quello di ricreare la "famiglia". La migliore
delle famiglie possibile, dove ai bambini ospiti siano garantiti alcuni basilari diritti;
diritti che, nonostante i mezzi dell'orfanotrofio tutt'altro che adeguati, si cerca,
tutti insieme, di soddisfare: una corretta alimentazione, una sufficiente igiene,
l'istruzione oltre la scuola dell'obbligo. All'HISANI , invece , posso confermare,
è evidente , l'abbondanza di ..... "vera" fratellanza, di condivisione, di solidarietà,
di aiuto e sostegno reciproco, di disponibilità pratica a effettuare al meglio tutte
le mansioni all'interno dell'orfanotrofio. L'HISANI è una realtà impegnativa che necessita
di duro lavoro e di instancabile costanza, non smetterò di dirlo .. provvedere e impostare
la vita di 135 orfani o bambini di strada, che non hanno assolutamente nessuno che pensi
a loro, non è uno scherzo; ma poi, quando ti soffermi ad osservarli e parli con loro ..
e hai la conferma che loro... all'HISANI ci stanno bene.. allora io dico che continuerò
ad impegnarmi affinchè questi bambini e quelli che verranno possano essere sempre contenti
di stare all'"Hisani" e lasciare l'HISANI solo per andare a studiare ...e diventare "grandi"
africani della loro madre terra Africa. Io credo al loro sogno, è anche il mio sogno, il
sogno di chi ha molto sofferto ma non si è mai arreso, il sogno di chi si è trovato a non
avere più nulla ma che ancora ama la vita , ci crede.. non perde la speranza ... per poter
un giorno dire...non l'ho sprecata...
In questo mio viaggio ho avuto il piacere di condividere tutto con Chiara, una giovane ragazza;
è stata per me una gradita e speciale compagnia. La ringrazio per la sensibilità dimostrata sul
campo. Tutte le foto che vedrete qui pubblicate sono state scattate da Chiara. E da questi scatti
potete leggere l'animo, oltre che dei bimbi, anche di Chiara.
Margherita Magagnin Astori - 11/09/2010
galleria fotograficaun compleanno speciale

Il mio cinquantottesimo compleanno l'ho trascorso nel Serengeti e la giornata
successiva ho potuto ammirare il cratere del Ngorongoro dal crinale che lo contorna,
3 gradi a sud dell'equatore. Mica male per uno nato e cresciuto a Porta Vittoria in
anni in cui il massimo dell'esotico era una gita di un giorno sul Lago Maggiore, col
trenino delle Nord.
Considerazioni un filino provinciali e da anziano signore? Ma io ero provinciale (a
dispetto dei miei natali meneghini) ed ora sono un signore di età, credo di avere il
diritto di produrmi in uscite del tipo: "qui, una volta, erano tutti prati", e
sghignazzate pure quanto volete!
Comunque, a parte i primi tre giorni da turista in safari (che significa
viaggio), la restante parte del mio mese tanzaniano l'ho trascorsa in
gran parte a Buswelu, un sobborgo di Mwanza (la seconda città della
Tanzania, dopo Dar es Salaam), dove si trova l'Hisani Orphanage
nel quale, tra le altre, opera l'Associazione Filippo Astori, con la quale collaboro da
qualche anno.
Aspettavo questa occasione da tempo e sono partito un pò emozionato, senza
sapere esattamente cosa avrei trovato e cosa avrei provato. Avevo un certo timore
di non essere in grado di conciliare le immagini mentali costruite nel tempo (e
quanto venate di pregiudizio?) con la realtà che avrei incontrato. Avrei dovuto
saperlo, dopo undici anni di frequentazione dell'antica arte del Tal Chi, che le cose
non vanno presagite, ma vissute, come dice sempre Stefano, il mio maestro. Sono
sempre stato un pò testone.
In realtà è stato sufficiente aprire occhi ed orecchie, sospendere le aspettative e le
abitudini casalinghe, ed affidarci alle capaci mani di Luigi un medico palermitano, ed
un amico, che opera in Tanzania da quindici anni ed assiste, tra altre indispensabili
attività sul territorio, i giovani ospiti dell'Hisani. Luigi, con pazienza, ci ha offerto le
giuste chiavi di lettura della realtà che incontravamo e, con delicatezza, ci ha
suggerito i giusti comportamenti da assumere. Non basta, infatti, essere animati da
buone intenzioni, bisogna anche saper adeguarsi alle sensibilità che incontri. Essere
benintenzionati non ti salva dalla possibilità di essere desolantemente cafone e
ingiuriosamente altezzoso, anzi.
Esiste un voluttà del benefattore che, in realtà, strumentalizza le persone che
dovrebbe aiutare per gonfiare il proprio ego. Non ho mai creduto veramente alla
possibilità di essere uno di questi parassiti, ma certo ero terrorizzato all'idea di
poter essere confuso con uno di loro. Forse non dovrei dirlo io, ma pericolo
scampato, credo.
Mancano pochi giorni al mio ritorno in Italia e, sicuramente, dopo aver
metabolizzato le tante e forti sensazioni che ho accumulato in questa esperienza
(che avrà senz'altro un seguito negli anni a venire) affiderò a questo spazio i
pensieri che avrò nel frattempo chiarito, ma una cosa intendo dire fin d'ora, cosa ho
trovato?
Ho trovato un paese di incredibile bellezza, anche al di fuori dei parchi nazionali.
Ho trovato persone amichevoli nel porsi, incredibilmente gentili e dotate di una
dignità naturale che induce al rispetto automatico. Luigi dice che, come in molte
situazioni africane, più sali nella scala sociale, più tali doti si guastano. In quanto
italiano non ho alcun bisogno di farmi spiegare il fenomeno, lo conosco benissimo e
so che il funzionario corrotto è un'escrescenza su di un corpo altrimenti sano.
E ho trovato i bimbi e gli adolescenti dell'Hisani e, con loro, la confortante
constatazione che bimbi e ragazzi sono uguali ovunque, per fortuna. Pur così
sfortunati i più piccoli sono capaci di ridere e giocare, mentre i più grandi cercano un
loro modo di esprimersi. Tutti formano un corpo unico straordinariamente solidale.
Ho visto la giovane Jackie, non più di nove anni, raffreddare pazientemente il
porridge della piccola Dory, la più piccola degli ospiti. Litigi e contrasti?
Naturalmente, se no che bimbi sarebbero, ma sempre di piccola entità e
prontamente composti.
All'Hisani la disciplina è blanda ma ferma, non viene
inculcata, ma perseguita con scrupolosa e naturale coerenza, per cui è più
facilmente rispettata. Merito di Fred, il direttore dell'Hisani, un omone gentile.
Potrebbe fingere una bonomia d'occasione, davanti ai visitatori europei, ma i bimbi
non fingono, soprattutto i più piccini, e gli saltellano intorno giocando con lui.
Basta per ora. Queste sono le mie prime impressioni e le ho buttate giù così come
mi venivano in quanto premevano per uscire. Sono una specie di buonista infoiato?
Fate voi, ma attenzione al cinismo, fa cagliare il latte.
Habari za jioni, marafiki.
Roberto Rizzardi
anno 2006

L'Orfanotrofio è un piccolo orfanotrofio, in questo momento ospita 46 bambini, di età variabile dai 3/4 anni ai 15/16 anni; si trova nei sobborghi di Mwanza (Tanzania) e la struttura è composta da una stanza, piccola, dove noi siamo stati ricevuti, e dove viene svolto tutto quello che non si può svolgere all'aperto, 4 camere con tanti letti a castello e una unica toilette (per 46 bambini). La cucina si svolge attorno ad un fuoco all'aperto, i bambini naturalmente mangiano all'aperto, la scuola si tiene all'aperto. E' pur vero che stiamo parlando di Africa, ma qui siamo nell'Africa sub-tropicale e quindi ci sono le stagioni delle piogge e fare tutto questo sempre e comunque all'aperto comporta parecchi disagi. L'insegnamento scolastico è sostenuto da due volontari , perlopiù americani , a volte australiani, che si fermano per un periodo variabile, a volte un mese, a volte più mesi ( i due presenti in questo momento compaiono anch'essi nelle foto). Le fotografie, presentate in occasione della suddetta serata, che trovate qui pubblicate, sono state scattate proprio durante questo mio viaggio, intrapreso appositamente per incontrare questi bambini, dal quale sono ritornata pochissimi giorni fa, portando con me non solo le immagini stampate... degli occhi di questi bambini, .. dei visi di questi bambini,...dei sorrisi di questi bambini .. ma soprattutto l'emozione che questi bimbi mi hanno trasmesso , accogliendoci con grazia sotto il loro grande albero, continuando a ballare i loro balli africani, rendendoci partecipi della loro gioia, della loro ... serenità .... loro che, ai nostri occhi, non hanno nulla .. mi hanno donato emozioni indimenticabili... emozioni che vorrei trasmettere a tutti voi che mi leggete.. so che non è facile... ma mi dovete credere sulla parola... sono bambini fantastici ai quali noi possiamo e direi dobbiamo dare una possibilità, un'opportunità per crescere al meglio ... rimanendo nella loro Africa .. e se solo qualcuno di loro riuscirà poi ad aiutare qualcun'altro... sarà una vittoria. Le priorità sono quindi la costruzione di una stanza dormitorio, di una stanza-refettorio e sopratutto di una aula dove insegnare quando piove; in un secondo tempo l'acquisto di un dispositivo anti-zanzare (la malaria miete ancora tantissime vittime, soprattutto fra i bimbi piccoli che non lamentano i sintomi in tempo utile per essere curati), di un computer, e naturalmente dell'attrezzatura necessaria per l'aula. Io mi impegnerò personalmente al meglio, seguirò insieme a Marco il tutto, e , come ho avuto già modo di dire, adesso ho nel cuore e nella mente il futuro di quei 46 bambini e allora oso chiedere a tutti voi che mi leggete , il vostro aiuto personale, morale ed economico . SIATE GENEROSI!!! Sono certa che quei bambini, prima o poi, Vi ringrazieranno...
Margherita Magagnin Astori
galleria fotografica